Mario e il cinema italiano attraverso le arti. Galleria d'arte moderna e contemporanea di Viareggio. GAMC - foto di Andrea Vierucci
CHIARA RAPACCINI “RAP” E ANDREA VIERUCCI PROTAGONISTI DELL’INSTALLAZIONE DEDICATA A MONICELLI NELLA FABBRICA DI ORBETELLO
Con la mostra “Mario”, Viareggio celebra Monicelli, romano ma talmente legato alla località versiliana da eleggerla a sua città natale. Protagonista è l’installazione di Chiara Rapaccini “Rap” in una fabbrica abbandonata di Orbetello: dal tetto pende un lenzuolo con l’immagine di un giovane Mario Monicelli che sorride, giocando con i suoi cappelli. Intorno, leggeri, fluttuanti, i volti di Totò, Anna Magnani, Gassman, Mastroianni. Il lavoro, ora presente alla GAMC di Viareggio (fino al 16 maggio) in occasione del Lucca Film Festival ed Europa Cinema 2016 (luccafilmfestival.it), è frutto dell’incontro tra Rap e il fotografo Andrea Vierucci, avvenuto sul set di un servizio fotografico per Villegiardini che ha segnato l’inizio di un’amicizia e un sodalizio artistico che li ha portati nel corso del 2015, centenario della nascita di Monicelli, a collaborare con entusiasmo a diversi progetti. Alla GAMC di Viareggio i due artisti hanno scelto di raccontare il cinema italiano attraverso le arti. Le foto di scena dei set di Monicelli si trasformano in teli dipinti, graffiati, ricamati, fotografati in un’archeologia industriale, per tornare al filmato proiettato sul muro del museo.
L’unione tra architettura, cinema, pittura e fotografia sembrano magicamente ritrovare un unico filo conduttore nelle immagini suggestive di Andrea Vierucci che ha raccolto il lavoro di Chiara Rapaccini.